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Cosa controllo precisamente? Il controllo sul sistema di altoparlanti è totale. Le impostazioni dei parametri elettroacustici o informatici sono possibili sul singolo diffusore ma anche su un gruppo di diffusori selezionabile dall’utente (es. si pensi ai diversi moduli che compongono un sistema di tipo ‘line array’ per un concerto live o per un’installazione fissa).
Questo l’elenco dei parametri controllabili dal proprio computer (PC o Mac), Tablet o SmartPhone (iPad, iPhone, iPod touch):
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Doppio compressore-limiter per canale e delay fino a 2 secondi iMode offre un doppio elaboratore di dinamiche per ogni canale (peak/RMS), per assicurare un’affidabilità superiore. Qualora l’impianto audio da gestire fosse articolato - es.: Vertical Line Array multipli di Mini-COM.P.A.S.S. Outline - e vi fosse l’esigenza di impostare un ‘delay’, la tecnologia iMode permette un tempo fino a 2 secondi per ogni canale, a step di un solo campione: un’operazione possibile soltanto con una matrice. Si tratta di una feature che distingue in modo netto un sistema di altoparlanti dalla concorrenza (che di norma offre qualche millisecondo per allineare le sezioni LF ed HF del diffusore stesso). |
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Segnalazioni (sensori/diagnostica):
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Filtri di crossover a fase lineare Un’importante feature aggiunta al sistema, imprescindibile in alcune applicazioni audio di qualità professionale, è la possibilità di utilizzare filtri di crossover digitale FIR a fase lineare, tra i quali i classici Butterworth e Linkwitz-Riley (24 o 48 dB/oct), con la facoltà di impostare separatamente passa-alto e passa-basso, garantendo così una coerenza nella risposta di fase del diffusore in qualsiasi contesto pratico.
Figura: Risposta in frequenza di un filtro Linkwitz-Riley del 4^ ordine ad una frequenza di crossover di 1 kHz. Si può notare come la somma dei due contributi (linea verde) sia piatta per tutte le frequenze.
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Precisione superiore, grazie ai filtri a Coseno Rialzato Tra gli strumenti che iMode mette a disposizione per controllare la risposta del sistema acustico, ci sono i moderni filtri a Coseno Rialzato. Se paragonati ai parametrici tradizionali, questa famiglia di filtri permette di modellare meglio la curva di trasferimento: controlla con più accuratezza la banda di frequenze su cui intervenire, mantenendo comunque la proprietà di fase-minima. Inoltre, è possibile combinare due o più filtri a coseno rialzato ottenendo una somma complessiva perfettamente piatta. Non ci sono effetti acustici indesiderati fuori banda, l'equalizzazione agisce solo dove serve.
Figura: Screenshot dell'applicazione per iPad iP24 Manager (link) che mostra l'utilizzo dei 4 filtri "a coseno rialzato": Tradizionale, Passa-Banda, 'Low Shelving' e 'High Shelving'. |
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WFIR vs Multirate FIR L’utente ha possibilità di agire efficacemente sulla risposta in frequenza del canale di ingresso: a differenza di altre tecniche di elaborazione digitale, come il filtraggio Multirate, che garantiscono una copertura adeguata alle basse frequenze al costo di un ritardo aggiuntivo che grava sul sistema complessivo, la soluzione adottata dal sistema iMode è a latenza zero. Questo risultato, che apporta grande vantaggio nelle installazioni live, è stato reso possibile ancora una volta grazie all’uso di tecniche di elaborazione evolute ed orientate al trattamento del segnale audio: non c’è necessità di introdurre latenza perchè il sistema è stato progettato per rendere al meglio anche alle basse e medie frequenze. Figura 1: Grafico che mostra l’andamento della risoluzione in frequenza, comparando FIR,WFIR, scala logaritmica e scala psicoacustica di BARK. Figura 2: Grafico che mostra l’andamento della risoluzione in frequenza, mostrando come tramite la tecnica WFIR è possibile allocare la risoluzione verso le basse frequenze, senza variare il numero di tappi, ma agendo sul parametro λ. Figura 3: Esempio di equalizzazione (funzione target), tramite filtraggio FIR e con la tecnica WFIR, per filtri che hanno lo stesso peso computazionale. La linea funzione di trasferimento TARGET è pressoché totalmente coperta dalla linea dei WFIR. Figura 4: Esempio di equalizzazione (funzione target) tramite filtraggio FIR e con la tecnica WFIR, per filtri che hanno lo stesso numero di tappi. Si nota la totale inadeguatezza del filtraggio FIR alle medio-basse frequenze. |
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Gestione a gruppi dei diffusori completa ed efficiente Per permettere un controllo totale del sistema di diffusori anche nelle situazioni più complesse, iMode si avvantaggia di una struttura di elaborazione avanzata che dà la possibilità all’utente di impostare ciascun diffusore come appartenente fino ad 8 gruppi distinti, gestendo comodamente per ogni cluster: gain, delay e fino a 32 filtri; per una risposta complessiva del singolo altoparlante che può contemplare fino a 256 filtri grazie alla sintesi delle funzioni di trasferimento. |
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Processing evoluto progettato “su misura” di iMode Il goal di una gestione complessiva ricca ed efficiente è stato raggiunto implementando un filtraggio FIR moderno e specifico per applicazioni audio: la tecnologia WFIR (Warped frequency), che muove dall’idea di distribuire la risoluzione in frequenza su una scala semi-logaritmica, così come fa l’orecchio umano. L’integrazione di questo upgrade nel sistema iMode è stato messo a punto senza compromessi sull’affidabilità e sulla fluidità di interazione: il protocollo di comunicazione proprietario Outline permette infatti al diffusore di conoscere in ogni istante la forma della funzione di trasferimento costruita tramite applicativo e di ricalcolare in real-time i coefficienti del filtro WFIR, garantendo così assoluta coerenza senza per questo pregiudicare la fruibilità dell’applicazione, che rimane di massimo livello. |
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E la qualità audio? iMode “dialoga” con l’amplificatore Outline iMode, citando i meri numeri, offre la più alta qualità audio oggi disponibile (24 bit/192 kHz). La potenza di elaborazione del PC di bordo e le sue peculiarità architetturali (CPU) stabiliscono prestazioni superiori (es. filtraggio WFIR) rispetto a quelle oggi ottenibili con i più evoluti processori sul mercato. Tuttavia riteniamo che il miglior ‘plus’ del progetto iMode consista nell’aver preso visione della catena audio nel suo complesso e non del singolo componente. Possiamo infatti parlare di integrazione assoluta della tecnologia all’interno del diffusore. iMode “conosce” perfettamente l’amplificatore con il quale dialoga.
-- Outline’s proprietary iMode technology | Texts originally written in Italian by Michele Noselli - English translation by Mike Clark | Videos by Daniele Pagani -- |
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